Tipi di empatia e sua manifestazione

L'empatia non è un costrutto unitario. Può manifestarsi in modi diversi.

Si distinguono due tipi principali: l'empatia affettiva, che riguarda il sentire le emozioni degli altri, e l'empatia cognitiva, che implica la comprensione del loro stato d'animo e della loro prospettiva.

Entrambi sono importanti per un'interazione sociale efficace.

Empatia affettiva. Sentire con l'altro

L'empatia affettiva è la capacità di sperimentare o risuonare con gli stati emotivi di un'altra persona.

Quando vediamo qualcuno soffrire o provare gioia, l'empatia affettiva ci permette, in qualche misura, di "catturare" quell'emozione e di provare qualcosa di simile nel nostro stesso corpo.

Questo legame emotivo è essenziale per il sostegno e il conforto.

Empatia cognitiva. Comprendere la prospettiva degli altri

L'empatia cognitiva, nota anche come "Teoria della mente", è la capacità di comprendere le emozioni, i pensieri, le intenzioni e le prospettive di un'altra persona.

Ovvero, "mettersi nei loro panni" a livello intellettuale. Si tratta di capire perché qualcuno si sente in un certo modo, anche se non condividiamo la stessa reazione emotiva.

Un esempio cinematografico illustra questa idea: un ciabattino che ha la capacità di camminare letteralmente nelle scarpe degli altri e, così facendo, è in grado di comprendere i loro stati emotivi e le loro prospettive.

Preoccupazione empatica vs. disagio empatico

La risposta all'empatia può prendere due strade principali: la preoccupazione empatica e l'angoscia empatica.

La preoccupazione empatica descrive le persone che, vedendo gli altri in uno stato emotivo o fisico negativo, provano una genuina preoccupazione e sono motivate ad aiutare. Questa è la forma di empatia che porta al comportamento prosociale.

D'altra parte, il disagio empatico si verifica quando la persona si sente talmente sopraffatta dalla sofferenza degli altri da provare un significativo disagio personale, che può portare all'evitamento o all'incapacità di aiutare efficacemente, piuttosto che a un comportamento di suppo