Trascrizione Nuove realtà: cyberbullismo e mobbing materno
Cyberbullismo sul lavoro: la tortura digitale
Il cyberbullismo è l'adattamento del mobbing all'era digitale e presenta caratteristiche uniche: viralità e onnipresenza.
Comprende l'invio di e-mail con copie multiple per mettere in evidenza gli errori della vittima, l'esclusione dai gruppi WhatsApp di lavoro in cui vengono prese le decisioni o l'uso dei social network per diffamare il dipendente.
La pericolosità risiede nel fatto che l'aggressione rimane documentata e può essere vista da un pubblico massiccio, moltiplicando l'umiliazione.
Inoltre, l'iperconnettività consente al molestatore di invadere lo spazio personale della vittima 24 ore su 24, 7 giorni su 7, inviando messaggi intimidatori a qualsiasi ora, impedendo la disconnessione digitale necessaria per la salute mentale.
Mobbing materno: discriminazione di genere specifica
Questa modalità attacca le donne lavoratrici durante la gravidanza, la maternità o l'allattamento.
Il molestatore vede la maternità come un "tradimento" alla totale disponibilità verso l'azienda.
Si manifesta attraverso commenti colpevolizzanti ("ora che sei mamma non ti impegni più come prima"), l'assegnazione di compiti incompatibili con il suo stato fisico o la pressione affinché si dimetta prima o dopo il parto.
Include anche l'ostacolo alle pause per l'allattamento o alle visite mediche.
Si tratta di una forma crudele di molestia che non solo colpisce la donna, ma mette a rischio la salute del bambino e viola la protezione speciale che la società e la legge garantiscono alla maternità.
Il telelavoro e l'invisibilizzazione
Con l'avvento del lavoro a distanza, è emersa una nuova forma di molestia: l'invisibilità digitale.
Consiste nell'ignorare deliberatamente un telelavoratore, non convocarlo alle riunioni virtuali, non rispondere alle sue e-mail e lasciarlo in un limbo informativo.
Non essendo fisicamente presente, è più facile isolare la vittima.
D'altra parte, si verifica anche l'estremo opposto: il controllo telematico eccessivo, che richiede che la telecamera sia accesa tutto il giorno o l'installazione di software di sorveglianza invasivo (spyware) con la scusa di misurare la produttività, il che viola la p
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