Trascrizione Errori tipici dell'intervistatore (alone, interruzioni, giudizi)
Introduzione: l'impatto degli errori dell'intervistatore
Il successo di un colloquio non dipende solo dalle risposte del candidato, ma anche dalla capacità dell'intervistatore di condurre il processo.
Esistono comportamenti comuni che, sebbene spesso involontari, possono avere un impatto molto negativo sul candidato e, di conseguenza, sul risultato della valutazione.
Non seguire una metodologia strutturata o non valutare le competenze adeguate sono errori fondamentali.
Tuttavia, gli errori nell'interazione diretta sono altrettanto dannosi, poiché influenzano la qualità delle informazioni ottenute e danneggiano il marchio del datore di lavoro.
Errore 1: Giudizio prematuro (effetto alone e predisposizione)
Uno dei pregiudizi più potenti è l'"effetto alone".
Si verifica quando l'intervistatore prende un singolo elemento di informazione (come l'università del candidato, una foto nel CV o un ex datore di lavoro) e lo generalizza per definire il candidato nella sua totalità.
Questo porta a creare supposizioni non verificate, come "se ha lavorato in quell'azienda, non deve essere molto bravo" o "dalla foto sembra molto socievole".
Questo giudizio affrettato contamina l'intera valutazione prima che il candidato abbia avuto la possibilità di presentare prove concrete.
Errore 2: esprimere giudizi di valore e suggerire risposte
Questo errore si verifica quando l'intervistatore esprime il proprio giudizio, positivo o negativo, durante il colloquio.
Frasi come "Mi piacciono le persone ottimiste come te" o "Non pensi che fosse un po' troppo controllante?" sono dannose.
In entrambi i casi, l'intervistatore sta indicando al candidato esattamente il tipo di risposta che si aspetta di sentire (o di evitare) in futuro.
Una variante di questo è "suggerire la risposta" nella domanda stessa, come: "Immagino che per lei non sarà difficile adattarsi, vero?
Questo non valuta il candidato, ma solo la sua capacità di essere d'accordo.
Errore 3: Interruzioni e linguaggio del corpo negativo
Il flusso della conversazione è fondamentale. Interrompere costantemente il candidato, anche con frasi apparentemente innocue come "sì, sì, capisco" o "ho capito l'idea", interrompe il suo filo di pensieri e limita le informazioni.
Se un candidato si dilunga troppo, è preferibile usare frasi di chiusura cortesi come "grazie per il chiarimento" per riprendere il controllo.
Altrettanto dannoso è il linguaggio del corpo negativo: se l'intervistatore perde interesse e si rilassa sulla sedia, guarda altrove o gesticola con impazienza, il candidato lo percepirà immediatamente.
Di conseguenza, il candidato tenderà ad abbreviare le sue risposte, privando l'intervistatore di informazioni preziose.
Errore 4: Mettere alle strette il candidato e rispondere in modo ambiguo
C'è una linea sottile tra affrontare in modo assertivo un'incongruenza e "mettendo alle strette" il candidato.
Domande aggressive come "Non crede che sia stato un grave errore? Nessuno lo farebbe" o "Cosa farebbe se le dicessi che non è adatto al profilo?" generano una difesa ostile, non una risposta onesta.
D'altra parte, l'onestà è fondamentale da parte dell'intervistatore.
Quando il candidato pone delle domande, l'intervistatore deve evitare risposte ambigue come "forse", "non ne sono sicuro" o "dipende". La franchezza e l'onestà sono sempre la politica migliore.
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