Aspetti negativi della dieta carnivora

Nel corso di questo corso abbiamo analizzato diversi aspetti della dieta carnivora, gli alimenti che dovrebbero essere inclusi e quelli che non dovrebbero esserlo, i suoi benefici e le sue particolarità.

Possiamo quindi riassumere che la dieta carnivora è probabilmente una delle diete più controverse esistenti, in quanto presenta un piano alimentare che rompe i paradigmi consolidati di una dieta sana. Si basa sul presupposto che la maggior parte dei consigli nutrizionali a cui ci affidiamo è fondamentalmente sbagliata.

Il piano alimentare che propone è una dieta fondamentalmente a base di carne, sia rossa che bianca, con eventuali accompagnamenti di pesce, frutti di mare, uova, burro e formaggi a pasta dura. Viene invece scartato qualsiasi alimento di origine vegetale, considerato tossico per l'organismo umano, così come i carboidrati.

Abbiamo anche spiegato i suoi benefici, che comprendono l'abbassamento dei livelli di insulina nel sangue e la riduzione della ritenzione di grasso nell'organismo; inoltre induce uno stato di chetosi, con tutti i vantaggi che questo comporta. Tuttavia, questa lezione è dedicata agli aspetti negativi di questa dieta e alle sue possibili implicazioni per la salute.

Soppressione di importanti fonti nutrizionali

I critici della dieta carnivora ne smentiscono la validità sostenendo che la soppressione di importanti fonti di nutrienti, come le verdure, non ha senso.

Sebbene gli alimenti di origine vegetale contengano antinutrienti, sostanze estremamente dannose per la salute umana se ingerite in grandi quantità, la realtà è che la percentuale di questi composti che assumiamo attraverso le verdure, la frutta o le tisane è molto bassa. Inoltre, esistono meccanismi per ridurne ulteriormente i livelli, e ciò avviene attraverso la fermentazione, l'ammollo prolungato o la germinazione.

Gli effetti dell'assunzione di antinutrienti, che generalmente sono il blocco dell'assorbimento di vitamine e minerali, possono essere un problema per le persone che seguono una dieta a base vegetale, come i vegetariani o i vegani. Questo deficit può essere affrontato attraverso l'integrazione, soprattutto di ferro, zinco, magnesio, calcio e vitamina C.

In altre parole, gli antinutrienti che le piante possiedono non costituiscono un problema sostanziale per noi che ci nutriamo di esse, quindi passare a una dieta carnivora solo per questo motivo non è realmente valido. È stato invece dimostrato che una dieta che integri una varietà di frutta e verdura aiuta a prevenire malattie come il diabete, l'obesità, le malattie cardiache e persino alcuni tipi di cancro.

Abbandonare i carboidrati

La dieta carnivora non è l'unico regime alimentare che propone di eliminare o ridurre la quantità di carboidrati che consumiamo: si tratta di un macronutriente escluso anche nella dieta chetogenica e nella dieta a basso contenuto di carboidrati. Le ragioni per non includere questo tipo di alimenti sono generalmente associate alle malattie che un'abbondante assunzione di carboidrati può causare, come l'obesità e le malattie cardiache.

I carboidrati semplici sono zuccheri come il fruttosio, il glucosio e il lattosio, presenti in alimenti come latticini, dolci, bibite e sciroppi, tra gli altri.

I carboidrati complessi sono costituiti da tre o più zuccheri collegati tra loro a formare una catena. Sono ricchi di vitamine, minerali e fibre. Essendo più complessi, richiedono più tempo per essere assimilati dall'organismo, quindi non aumentano i livelli di zucchero nel sangue così rapidamente come i carboidrati semplici. Sono una fonte di energia necessaria all'organismo per svolgere le sue funzioni. Si trovano nelle farine integrali, nelle patate, nei legumi, nei cereali integrali