Trascrizione La mappa mentale
A questo punto non parleremo della mappa mentale come modello mentale. Il modello che cattura la nostra visione del mondo, della nostra realtà, e che costruiamo a partire dalla nostra percezione e dalle nostre esperienze, secondo i limiti neurologici e linguistici che tutti condividiamo.
In questa sede ci riferiremo alla mappa mentale come allo strumento creato (o aggiornato e reso popolare) dallo scrittore britannico Tony Buzan. Una rappresentazione visiva che ci permette di generare nuove idee e di approfondire un argomento. Un mezzo per organizzarci, dare un senso alle informazioni che abbiamo in mente e farle emergere in modo creativo.
Questo strumento è dovuto al modo in cui il cervello funziona, soprattutto quando si tratta di apprendimento, in modo non lineare. La nostra mente, con la sua rete di neuroni, è organizzata in modo simile. Ecco perché è ampiamente utilizzata in innumerevoli scenari.
Che cos'è una mappa mentale?
Una mappa mentale è un modo per rappresentare graficamente (sotto forma di diagramma) idee o concetti. È un modo molto creativo e visivo di mettere in relazione, organizzare, associare ed esprimere i pensieri. Risponde alla nostra percezione e ai nostri interessi, il che la rende unica e soggettiva. È il nostro particolare apprezzamento del fenomeno che vogliamo mappare. Come una vera mappa, serve a conoscere e comprendere un ambiente, in questo caso la nostra mente.
Il suo scopo è esplorare un argomento, lasciare che le idee emergano in modo organico e spontaneo e dar loro forma, organizzare, classificare e collocare sulla mappa per comprendere meglio le interrelazioni.
A cosa serve una mappa mentale?
Le mappe mentali sono facili da realizzare e la loro flessibilità le rende uno strumento molto versatile, per cui tutti i settori e gli aspetti della vita possono trarre vantaggio dal loro utilizzo.
Si può rappresentare letteralmente qualsiasi cosa. Potete usarle per chiarire un dubbio, mettere ordine nelle idee che vi ronzano in testa, trovare la soluzione a un problema, discutere un'idea in gruppo, organizzare un evento, prendere una decisione, rappresentare tutto ciò che è importante per voi o ciò che volete realizzare in futuro.
Le idee sull'argomento vi vengono in mente e le mettete in relazione tra loro. Potete lasciarle fluire tranquillamente senza perdere la strada. Potete visualizzare tutte le variabili in gioco. Tra i suoi usi più comuni ci sono.
Mappatura mentale e coaching
Il coaching è una relazione in cui si stabilisce una grande conversazione. Nel corso del processo, durante le sessioni, vengono poste numerose domande. Domande a cui il cliente deve rispondere. Alcune più semplici di altre. Domande che forse non sono mai state poste e alle quali bisogna cercare di dare una risposta in poco tempo. È un esercizio di autoconoscenza con un'alta dose di riflessione.
È uno strumento in più da utilizzare nel coaching. Ma che ci permette di connetterci in modo più profondo con le informazioni che abbiamo dentro e che facciamo fatica a esprimere. Il processo di mappatura mentale ci costringe a concentrarci su ciò che è importante e ad approfondire ogni idea. È ideale anche per stabilire le priorità e risolvere i problemi, perché si possono vedere tutti i lati del fenomeno.
È anche uno strumento utile per il coach stesso. È un modo per pianificare e organizzare i programmi o le informazioni che si stanno acquisendo con i clienti. Può essere un modo per creare insieme piani d'azione, definire obiettivi, sviluppare idee. In breve, potete usare il vostro potenziale visivo per capirvi meglio e risparmiare tempo.
Può anche essere fatto insieme ad altri strumenti, ad esempio la matrice SWOT. Per approfondire l'analisi di una delle variabili identificate, sia essa una debolezza, una minaccia, un punto di forza o un'opportunità.
È molto in sintonia con uno degli obiettivi del coaching: sviluppare le nostre capacità e migliorare le prestazioni. Generare idee significa generare nuove connessioni.
Come si fa una mappa mentale?
Forse leggendo queste righe vi renderete conto che già fate le vostre mappe. Sia che abbiate molte idee, sia che siate bloccati, sia che vogliate organizzarvi, una soluzione comune è quella di mettere tutto nero su bianco. Il semplice atto di tirare fuori quelle informazioni in qualche modo vi tranquillizza. Che cosa predomina nella rappresentazione dei vostri pensieri: parole, immagini, fotografie, disegni, scarabocchi? Come li organizzate: in elenchi, per categoria, gerarchicamente, arbitrariamente?
A seconda del funzionamento della vostra mente, sarà più facile o più difficile, almeno all'inizio, elaborare le mappe mentali. Ma l'importante è lasciarsi andare al processo e fare pratica.
Tipi di diagrammi: Le mappe mentali possono assumere diverse forme, tra le più conosciute ci sono i diagrammi a ragno, circolari, ad albero o a medusa, a nido d'ape e ad arcobaleno.
Contenuto: il tema o l'idea principale si trova al centro del diagramma e si espande, creando rami con elementi correlati o sottotemi. Questi serviranno a definire, spiegare, completare ed espandere il tema principale e saranno sviluppati poco a poco con diversi livelli per approfondire il contenuto.
Per rompere il ghiaccio si possono usare le domande onnipresenti quando si affronta l'argomento: cosa, perché, chi, quando, dove e come.
Progettazione: per identificare e mettere in relazione i contenuti tra loro potete utilizzare diverse risorse a vostra scelta: parole, simboli, colori, disegni, appunti, immagini, documenti, persino video (se lo fate in digitale). Potete disporle alternativamente come meglio credete.
Poiché la loro elaborazione è personale, cioè soggettiva, è difficile per chi non è coinvolto nella loro creazione comprend
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