La definizione pratica del gaslighting

Il gaslighting è una forma di manipolazione psicologica che mira a far dubitare una persona della propria percezione, memoria o sanità mentale.

Spesso questa tattica si presenta in modo sottile, in zone grigie, rendendola difficile da riconoscere e contrastare immediatamente.

L'obiettivo del manipolatore è quello di seminare il dubbio nella vittima, portandola a mettere in discussione la sua versione della realtà.

La sottigliezza del gaslighting

Un esempio di gaslighting si verifica quando, dopo una riunione di lavoro in cui si è persa una vendita, un collega ti dice che il tuo commento "scandaloso" è stato responsabile del fallimento, anche se in realtà potrebbero esserci dozzine di ragioni per cui la vendita non è andata a buon fine.

Il manipolatore usa il tuo stesso commento, che non sai se fosse corretto o meno, per farti dubitare del tuo giudizio e della tua memoria.

Questa incertezza rimane nella tua mente, facendoti rivivere la situazione e mettere in discussione la tua sanità mentale.

La difficoltà di questa manipolazione risiede nel fatto che non sempre si sa se il manipolatore sta mentendo o se è onesto, ma l'effetto su di te è lo stesso: inizi a dubitare di te stesso.

L'impatto sull'autostima

Il gaslighting può avere un effetto devastante sull'autostima, poiché ti fa sentire che non puoi fidarti dei tuoi giudizi o dei tuoi ricordi.

Questo tipo di manipolazione è una sfida, poiché ti costringe a confrontarti con una realtà che non è la tua, facendoti sentire disorientato e confuso.

La persona manipolata rimane in uno stato di vulnerabilità, il che la rende più propensa ad accettare la colpa che le viene attribuita, anche se ingiusta.

Per difendersi, è fondamentale riconoscere il gaslighting in tempo e avere gli strumenti necessari per riaffermare la propria realtà senza entrare in conflitto diretto, poiché l'obiettivo del manipolatore è proprio quello di portarti in quella situazione per farti sentire ancora più disautorizzato.

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