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Recuperare la connessione sociale

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Trascrizione Recuperare la connessione sociale


La depressione, come spiegano diversi specialisti ed esperienze condivise in materiali sulla salute mentale, non influisce solo sull'umore, ma ha un impatto profondo sulla vita sociale di chi ne soffre.

Uno dei sintomi più comuni è il progressivo isolamento: smettiamo di rispondere ai messaggi, evitiamo gli incontri e sentiamo persino di non avere più nulla da offrire agli altri.

Tuttavia, la connessione sociale è uno dei fattori più potenti nel recupero emotivo. Non si tratta di sforzarsi di stare con le persone, ma di ricostruire, con attenzione e realismo, legami che diano senso, conforto e senso di appartenenza.

Superare progressivamente l'isolamento

Il ritiro sociale è spesso una risposta automatica al malessere emotivo. Sentiamo di non poter offrire una versione “presentabile” di noi stessi e preferiamo evitare il giudizio, il disagio o la vergogna. Ma l'isolamento prolungato non fa che intensificare i pensieri negativi e la sofferenza.

Non si tratta di eliminare ciò che proviamo, ma di agire nonostante ciò. Pertanto, il primo passo per uscire dall'isolamento non è partecipare a un grande incontro, ma recuperare piccoli gesti di apertura: inviare un messaggio, fare una breve telefonata, condividere un post, salutare un vicino.

Questo tipo di azioni ci connettono con una realtà fondamentale: non siamo soli, anche se ci sentiamo così. La chiave è iniziare poco a poco, con obiettivi che sembrano raggiungibili.

Come raccomandato da diversi approcci terapeutici, in particolare l'attivazione comportamentale, il recupero si basa sulla rottura del ciclo di evitamento attraverso piccoli passi costanti.

Convalida emotiva e ricerca di legami sicuri

Uno dei bisogni emotivi più profondi quando siamo depressi è sentire che qualcuno capisce veramente il nostro dolore. Ma spesso non troviamo questa convalida nel nostro ambiente immediato.

Questo non significa che non esistano persone in grado di accompagnarci, ma che dobbiamo imparare a cercare legami sicuri: persone empatiche, che ascoltano senza giudicare, che non minimizzano ciò che proviamo né ci chiedono di “stare bene” immediatamente.

Quando una persona depressa inizia a riconnettersi, spesso emerge una parte interiore che desidera ascoltare: “sì, quello che hai vissuto è stato molto difficile, ed è normale che tu ti senta così”.

Questa conferma può venire da un terapeuta, da un amico comprensivo o anche da se stessi. È il primo passo per uscire dalla “vittima interiore” senza negare il proprio dolore. Da lì, è possibile ricostruire le relazioni partendo da una base più onesta e reale.

L'importanza di esprimere ciò che si prova (verbalmente o creativamente)

La depressione spesso ci porta a reprimere ciò che proviamo. Facciamo fatica a parlare perché temiamo di non essere capiti, perché crediamo che non abbia senso o perché non riusciamo nemmeno a mettere in parole ciò che ci sta accadendo.

Tuttavia, l'atto di esprimersi ha un effetto liberatorio. Non si tratta di eliminare i pensieri negativi, ma di imparare a vederli per quello che sono: idee, non verità assolute.

Esprimere ciò che proviamo, che sia parlando con qualcuno, scrivendo, disegnando, cantando o ballando, ci permette di prendere le distanze emotive e dare forma a ciò che ci opprime. Non importa se la forma è caotica o goffa: l'importante è aprire una via per far circolare l'emozione.

Inoltre, molte persone trovano nell'arte un modo potente per riconnettersi con se stesse e con gli altri, specialmente quando le parole falliscono.

Le attività sociali come strumento di reintegrazione

Una volta avviato il processo di riconnessione, è essenziale cercare attività sociali che diano un senso. Non si tratta di stare con chiunque o in qualsiasi contesto, ma di scegliere spazi dove possiamo essere autentici e sentirci benvenuti.

Andare al cinema, partecipare a un gruppo di lettura, frequentare un laboratorio, fare volontariato, uscire a fare una passeggiata con qualcuno: tutte queste azioni, anche se piccole, ci tirano fuori dal nostro isolamento mentale ed emotivo. La depressione altera la percezione della realtà. Ci fa pensare che non c'è futuro, che nessuno ci capisce, che non valiamo nulla.

Ma ogni incontro umano, anche breve o semplice, può offrire una potente controprova. «Noi non siamo i nostri pensieri», e agire nonostante essi è un modo per smentire la loro tirannia.

Le attività sociali, specialmente quelle che attivano il corpo o implicano la condivisione con gli altri, hanno un comprovato effetto antidepressivo. Non sono una soluzione magica, ma una strategia vitale per recuperare energia, motivazione e senso di appartenenza.


recuperare le relazioni sociali

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