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Fattori scolastici come fattori scatenanti emotivi

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Trascrizione Fattori scolastici come fattori scatenanti emotivi


L'ambiente scolastico, idealmente uno spazio di apprendimento, socializzazione e crescita, può diventare anche una fonte significativa di disagio emotivo per molti bambini e adolescenti.

Fattori come il bullismo, i confronti e la mancanza di sostegno emotivo nelle scuole sono elementi che incidono direttamente sulla comparsa di disturbi come l'ansia e la depressione in età precoce.

Il bullismo come causa diretta di ansia e depressione

Il bullismo, sia tra pari che da parte degli insegnanti, è uno dei fattori scatenanti emotivi più dannosi nella fase scolastica. Può manifestarsi in forma verbale, fisica o emotiva, generando nella vittima un profondo senso di umiliazione, insicurezza e paura costante.

Gli studenti oggetto di derisione, esclusione o violenza sistematica sviluppano sintomi che vanno dalla perdita di autostima a pensieri autodistruttivi. Ancora più grave è quando il bullismo proviene da una figura autoritaria, come un insegnante.

Commenti sprezzanti del tipo “non impari mai” o “dovresti essere come il tuo compagno” non solo feriscono, ma perpetuano un senso di incompetenza che può influenzare in modo duraturo la percezione che il minore ha di sé stesso. Purtroppo, questo non è raro e rappresenta una grave trasgressione etica in ambito educativo.

I paragoni: una ferita silenziosa

Oltre al bullismo, i frequenti paragoni con fratelli, cugini o compagni di classe costituiscono un'altra fonte di danno emotivo. Questi paragoni, che spesso si presentano sotto forma di battute o commenti “motivazionali”, instillano nel minore l'idea di non essere all'altezza, che c'è sempre qualcuno migliore o più prezioso.

Frasi come “vedi, tuo cugino prende medaglie, tu non prendi niente” o “la tua compagna è magra e tu sei grassa” sono profondamente offensive e segnano l'autostima dei bambini.

Questo tipo di commenti, provenienti sia dai familiari che dagli insegnanti, rafforzano i sentimenti di inferiorità, frustrazione e autocritica. I bambini non hanno ancora le risorse emotive per filtrare queste affermazioni, quindi le interiorizzano come verità assolute.

Di conseguenza, possono iniziare a evitare di partecipare in classe, chiudersi socialmente o abbandonare attività che prima amavano per paura di essere nuovamente confrontati o esposti.

La scuola come luogo insicuro

Quando questi fattori si combinano - bullismo, confronti, richieste eccessive senza accompagnamento emotivo - la scuola smette di essere un luogo sicuro. Per molti minori, andare a scuola diventa un'esperienza angosciante, carica di tensione e paura.

Invece di motivare il loro sviluppo, l'ambiente scolastico inizia a generare sintomi emotivi come insonnia, somatizzazioni, scarso rendimento scolastico, irritabilità o pianto frequente.

Per questo motivo, è fondamentale che le istituzioni educative lavorino attivamente alla costruzione di una cultura del rispetto, dell'empatia e della cura emotiva. Gli insegnanti e i dirigenti scolastici devono essere formati non solo nella loro disciplina accademica, ma anche nelle strategie di individuazione precoce del disagio emotivo e di intervento adeguato.

L'implementazione di protocolli contro il bullismo scolastico, spazi di ascolto attivo, tutoraggio affettivo e la promozione delle abilità socio-emotive sono misure che possono fare la differenza.

La scuola può e deve essere un luogo di sostegno, dove il bambino o l'adolescente si senta valorizzato, rispettato e accompagnato. Solo così si può evitare che i fattori scolastici, invece di favorire la crescita, diventino fattori scatenanti di sofferenza emotiva. La collaborazione tra famiglia e scuola, insieme al ruolo dei professionisti della salute mentale, è essenziale per garantire ambienti veramente protettivi per i nostri minori.


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