Trascrizione Introduzione alla violenza sul lavoro: definizioni e portata
Contestualizzazione del fenomeno nell'ambiente moderno
Avviare un programma di formazione sulla gestione della violenza nell'ambiente aziendale richiede, in primo luogo, abbandonare le percezioni riduttive che tendono a classificare questi eventi come semplici "attriti personali" o conflitti di carattere inevitabili.
La violenza sul lavoro non è definita da una discussione isolata o da un momento di tensione operativa, ma costituisce un grave rischio psicosociale che mina le fondamenta dell'organizzazione e deteriora profondamente la salute mentale dei lavoratori.
In questo modulo affronteremo la problematica da un punto di vista tecnico e multidisciplinare, fondendo la psicologia organizzativa con i quadri giuridici applicabili a livello internazionale per comprendere la portata del problema.
Definizione tecnica e portata operativa
Quando parliamo di violenza sul lavoro, ci riferiamo a qualsiasi incidente, comportamento o modello di comportamento che si discosta da ciò che è ragionevole, attraverso il quale una persona subisce aggressioni, minacce, umiliazioni o lesioni durante lo svolgimento del proprio lavoro o come conseguenza diretta di esso.
È fondamentale comprendere che il "luogo di lavoro" non si limita più alle strutture fisiche dell'azienda.
Consideriamo, ad esempio, il caso di un revisore che riceve e-mail con linguaggio offensivo dal proprio responsabile regionale la domenica mattina presto, o che viene sistematicamente escluso dalla catena di e-mail fondamentali per il proprio ruolo.
L'ambito operativo è vasto e comprende interazioni digitali, viaggi di lavoro ed eventi sociali aziendali.
Obiettivi dell'analisi integrale
Lo scopo di scomporre questo concetto è quello di consentire ai responsabili delle risorse umane, ai dirigenti e ai dipendenti di tracciare una linea di demarcazione chiara tra una gestione esigente e un comportamento abusivo.
La violenza sul lavoro si distingue spesso per la sua intenzionalità e ripetitività.
Non ci riferiamo a un supervisore che, sotto la pressione di una chiusura contabile, alza momentaneamente la voce e poi si scusa, ma a modelli comportamentali volti a annullare la volontà dell'altro.
Lo scopo finale va oltre il semplice rispetto delle norme; mira a costruire una cultura organizzativa in cui la dignità sia un bene immateriale protetto, ponendo barriere insormontabili di fronte a comportamenti inaccettabili.
Sommario
La violenza sul lavoro va oltre i semplici attriti personali, costituendosi come un grave rischio psicosociale che mina le fondamenta organizzative e deteriora profondamente la salute mentale.
Tecnicamente, comprende qualsiasi comportamento irragionevole, aggressione o minaccia subiti durante il lavoro, estendendo la sua portata operativa agli ambienti digitali e agli eventi sociali al di fuori dell'ufficio.
L'obiettivo dell'analisi è quello di formare i manager a distinguere tra esigenza e abuso intenzionale, cercando di costruire una cultura in cui la dignità sia un bene protetto.
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