Trascrizione Il risentimento e il senso di giustizia
Risentimento vs. Disprezzo
Il risentimento è un'emozione complessa che nasce da un senso di ingiustizia.
È la rabbia e l'amarezza croniche che proviamo nei confronti di qualcuno che percepiamo come qualcuno che ci ha trattato ingiustamente, soprattutto se quella persona si trova in una posizione di potere o di uno status superiore.
È un'emozione "rivolta verso l'alto".
La sua controparte è il disprezzo, che è il sentimento di superiorità e svalutazione provato nei confronti di qualcuno percepito come inferiore.
Il risentimento è l'emozione di chi ha subito un torto; Il disprezzo è l'emozione dell'arrogante.
La "Trasvalutazione dei valori" di Nietzsche
Il filosofo Friedrich Nietzsche ha esplorato brillantemente la psicologia del risentimento.
Ha coniato il termine "trasvalutazione dei valori" per descrivere il meccanismo di difesa con cui coloro che si sentono impotenti e risentiti ridefiniscono la moralità a proprio vantaggio.
Ciò che un tempo ammiravano ma non riuscivano a ottenere (forza, ricchezza, successo), ora etichettano come "cattivo" o "malvagio".
E ciò che possiedono (umiltà, obbedienza, sofferenza), lo elevano allo status di "buono".
È un modo per giustificare la propria posizione e svalutare quella di coloro per cui si prova risentimento.
Il risentimento come rilevatore di ingiustizia
Nonostante il suo potenziale distruttivo, il risentimento può avere una funzione positiva.
può agire come un sensibile rilevatore di vere ingiustizie.
Quando proviamo un legittimo risentimento, è un segnale che i nostri diritti o la nostra dignità sono stati violati.
Questa emozione può essere il carburante che ci spinge a lottare per la giustizia, a difendere i nostri diritti e a correggere uno squilibrio di potere.
Il pericolo della giustizia vigilante
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risentimento e senso di giustizia