INSERIRE

REGISTRARSI
Ricercatore

Colpa vs. Vergogna.

Seleziona la lingua :

Questo video è disponibile solo per gli studenti che hanno acquistato il corso

Trascrizione Colpa vs. Vergogna.


Due emozioni spesso confuse

Colpa e vergogna sono due emozioni sociali dolorose che spesso vengono confuse, ma hanno implicazioni psicologiche molto diverse.

Comprendere la loro distinzione è fondamentale per una sana gestione emotiva.

Colpa: Concentrarsi sull'azione

La colpa si concentra su un comportamento specifico. È la sensazione che sorge quando crediamo di aver fatto qualcosa di sbagliato.

Il pensiero di fondo è "Ho commesso un errore". Sebbene dolorosa, la colpa puó essere un'emozione costruttiva.

Ci motiva a riparare il danno che abbiamo causato, a chiedere scusa e a cambiare il nostro comportamento in futuro.

È legata al senso di responsabilità e alla capacità di imparare dai nostri errori.

Vergogna: Concentrarsi su se stessi

La vergogna, d'altra parte, è molto piú tossica e paralizzante. Non si concentra su ció che abbiamo fatto, ma su chi siamo.

È la sensazione che nasce quando crediamo di essere cattivi o imperfetti nel profondo. Il pensiero di fondo è "Sono un errore".

A differenza del senso di colpa, che ci spinge ad azioni riparative, la vergogna ci spinge a nasconderci, isolarci e a sentirci inutili.

Non motiva il cambiamento, ma piuttosto la paralisi e l'autocommiserazione.

Dalla vergogna al senso di colpa

Un percorso verso la guarigione: l'intelligenza emotiva ci insegna come trasformare la vergogna in senso di colpa.

Quando commettiamo un errore, invece di cadere nella spirale della vergogna ("Sono una cattiva persona"), possiamo concentrarci su un sano senso di colpa ("Ho fatto qualcosa di sbagliato e posso fare qualcosa per rimediare").

Questo implica separare il nostro comportamento dalla nostra identità. Un errore non ci definisce come persone.

Facendo questa distinzione, possiamo assumerci la responsabilità delle nostre azioni e imparare da esse senza distruggere la nostra autostima, permettendoci di crescere e andare avanti in modo costruttivo.

Il concetto di "avere abbastanza"

La trappola del "di piú": la nostra cultura moderna è profondamente radicata nella mentalità del "di piú".

Siamo costantemente bombardati da messaggi che ci dicono che abbiamo bisogno di piú soldi, piú successo, piú beni, piú esperienze per essere felici.

Questa incessante ricerca del "di piú" è un potente motore del consumismo e spesso fonte di insoddisfazione cronica, poiché il traguardo è sempre in movimento.

Una conversazione tra giganti

C'è un aneddoto rivelatore sugli scrittori Kurt Vonnegut e Joseph Heller.

A una festa organizzata da un miliardario,Vonnegut chiese a Heller come si sentisse sapendo che il suo ospite aveva guadagnato piú soldi in un solo giorno di quanti il suo famoso romanzo "Comma 22" avesse mai guadagnato in tutta la sua storia.

La risposta di Heller fu profonda: "Ho qualcosa che lui non avrà mai".

Vonnegut, incuriosito, chiese cosa fosse.

Heller rispose: "La consapevolezza di avere abbastanza".

"Basta" come atto di ribellione: questa idea di "basta" è un atto radicale di ribellione contro la cultura del "di piú".

Non significa conformismo o mancanza di ambizione.

Significa definire la nostra misura di successo e felicità, piuttosto che lasciarla definire da forze esterne.

È la capacità di apprezzare ció che già abbiamo, di trovare la realizzazione nel presente piuttosto che rimandarla a un futuro ipotetico in cui "avremo di piú".

L'antidoto a Invidia

Il concetto di "abbastanza" è l'antidoto piú potente all'invidia.

Quando sentiamo di avere abbastanza, il confronto con gli altri perde il suo potere.

Il successo o i beni altrui non rappresentano piú una minaccia per il nostro senso di v


colpa contro vergogna

Pubblicazioni recenti di intelligenza emotiva

Ci sono errori o miglioramenti?

Dov'è l'errore?

Cosa c'è che non va?