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Le origini dell'ansia: uno sguardo alle sue cause psicologiche - psicologia ansia
"Perché mi sento così?" Questa è la domanda che molte persone ansiose si pongono. La risposta, in ambito psicologico, è complessa e multifattoriale. L'ansia non ha una causa unica, ma nasce da un'interazione tra la nostra biologia, i nostri pensieri e le nostre esperienze.
La terapia cognitivo-comportamentale (TCC), uno degli approcci più efficaci, postula che non sono le situazioni a causarci ansia, ma piuttosto l'interpretazione che ne diamo. Le persone ansiose tendono a cadere in "distorsioni cognitive":
Questi schemi di pensiero alimentano preoccupazione e paura.
Quando qualcosa ci rende ansiosi, il nostro istinto è quello di evitarlo. Se parlare in pubblico ti rende ansioso, è probabile che eviti le presentazioni. A breve termine, questo fornisce un sollievo immediato ("Uffa, mi sono salvato!"). Tuttavia, a lungo termine, questo comportamento è devastante. Insegna al tuo cervello due cose:
Quindi, l'evitamento rafforza e aumenta l'ansia nel tempo, creando un circolo vizioso.
C'è una predisposizione genetica. Se hai familiari con disturbi d'ansia, hai maggiori probabilità di svilupparli. Questo è correlato alla chimica del cervello (neurotrasmettitori come la serotonina e il GABA) e alla reattività dell'amigdala, il centro della paura nel cervello.
Aver vissuto eventi stressanti o traumatici, soprattutto durante l'infanzia, può rendere il nostro sistema di allarme permanentemente sensibilizzato. Impariamo anche attraverso l'osservazione; Crescere con genitori ansiosi può implicitamente insegnarci a vedere il mondo come un posto pericoloso.
Comprendere queste radici non significa dare la colpa ai figli, ma responsabilizzarli. Ci permette di identificare dove possiamo intervenire per iniziare a smantellare il meccanismo dell'ansia.