INSERIRE

REGISTRARSI
Ricercatore

Background ed evoluzione del coaching - coaching business

corsionline55.com

DaCorsiOnline55

2024-12-31
Background ed evoluzione del coaching - coaching business


Background ed evoluzione del coaching - coaching business

In quanto disciplina sociale, il coaching ha un background teorico sul quale ha generato i suoi modelli di pratica e di contenuto. Lo scopo di questo articolo è presentare alcuni dei precedenti che il team di Corsionline55 considera fondamentali.

Quando si parla delle origini del coaching, di solito ci si rifà alla figura di Socrate. Durante la sua vita, il filosofo si avvalse del metodo maieutico, che consiste nell'ottenere la conoscenza attraverso il dialogo, uno scambio caratterizzato dal sistema domanda-risposta-analisi-soluzione. Il metodo socratico cercava di arrivare a una conoscenza più completa possibile partendo da un'idea errata, attraverso l'esercizio intellettuale del dibattito. Il fattore principale da tenere in considerazione come precedente è l'idea che il discepolo contiene la conoscenza dentro di sé, deve solo discernerla. Proprio come nel coaching, dove si riconosce che il coachee possiede già in anticipo gli strumenti, solo che non è riuscito a estrapolarli.

Un'altra figura classica di riferimento è Platone, educatore e fedele sostenitore di Socrate; la sua opera è disponibile sotto forma di lettere epistolari e di alcuni dialoghi che sono diventati un patrimonio letterario e filosofico mondiale. Platone ha confermato l'indispensabilità della pratica conversazionale e l'efficacia delle domande razionali.

Alcuni studiosi di coaching sostengono che i dialoghi di Platone possono essere studiati come sessioni primitive della disciplina. Questa teoria evidenzia le analogie nel ruolo di due strumenti fondamentali: le domande guida e l'ascolto attivo. Non c'è modo di sviluppare un questionario che si adatti alla situazione senza praticare un ascolto veramente attento. Solo attraverso l'ascolto e l'osservazione il coach è in grado di esprimere tutto il suo potenziale. Il coachee ha bisogno di verificare il processo in cui è impegnato, e le domande potenti sono il modo più comunemente usato per legittimarlo.

Nel caso di Aristotele abbiamo osservazioni più precise su quelli che possono essere considerati i suoi contributi teorici. Il primo è la sua idea di come l'individuo possa vivere in vista di ciò che desidera diventare, senza accontentarsi di ciò che "si è". Si tratta di una formula non deterministica. La seconda idea è una continuità: qual è la metodologia per diventare ciò che si desidera? Aristotele indica che il metodo del cambiamento sta nella conversione preventiva delle abitudini, orientandosi verso le buone azioni.

imagen

Lasciando i classici, troviamo anche una fonte teorica nella filosofia esistenzialista. Sono stati gli esistenzialisti ad anteporre l'essenza alle caratteristiche di ogni esistenza, un concetto plasmabile e profondamente intimo. L'uomo può scegliere come comporre la propria essenza, e in correlazione con questa si comporta nella sua esistenza. Secondo questa linea di pensiero, l'essere umano non è soggetto alla natura come ordine definitorio, ma può in definitiva definire chi è lui stesso. Una delle premesse del coaching è la libertà di ogni individuo di determinare il proprio destino, la costante possibilità di cambiamento e la proiezione che serve per intraprendere un'avventura personale.

Un'altra corrente filosofica che funge da supporto al coaching moderno è la fenomenologia. In questo caso il punto di incontro teorico è la raccomandazione della pratica dell'auto-osservazione psicologica. Il coachee o l'individuo interessato a stabilire questa filosofia come pilastro dello stile di vita, deve affrontare un gesto intuitivo, cercando di decifrare se stesso a partire dalle esperienze psichiche nel modo più puro possibile; muovendosi verso una zona libera da concezioni e idee razionali fisse, cioè da conoscenze preconcette.

Ma l'influenza più diretta in termini di punto di partenza si trova nella formazione sportiva. In particolare per mano dell'allenatore Timothy Gallwey, che ha ideato e applicato una metodologia sportiva denominata "The Inner Game". Questa metodologia si basava sull'idea della coesistenza di due giochi paralleli per l'atleta in azione, un gioco interiore, che si svolgeva nella sua mente, e il gioco che si svolgeva effettivamente all'esterno e al quale partecipava. Entrambi i giochi avevano obiettivi leggermente diversi, il gioco interiore si svolgeva per scopi più intimi e soggettivi, e definiva nel bene e nel male la prestazione pratica. Dato il successo dell'approccio di Gallway, il modello è stato esportato in altri ambiti lavorativi, venendo utilizzato nelle aziende, nelle istituzioni sanitarie e persino nell'istruzione o nell'attività artistica. Il coaching moderno lavora molto sulla base della consapevolezza, nella consapevolezza che tutto ciò che viene pianificato nel piano d'azione deve essere interiorizzato prima per essere efficace.

Infine, il coaching come lo conosciamo oggi è opera di Thomas J. Leonard, che ha trasformato il metodo assimilando concetti aggiunti dalla filosofia e dalla psicologia. In questo modo il coaching ha risposto a un'applicazione quotidiana con l'obiettivo di cambiare la vita del coachee. Il coaching si configura come un processo per ottimizzare le prestazioni di vita degli individui, indipendentemente dagli obiettivi e dalle finalità.

Pubblicazioni recenti