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Diagnosi precoce e valutazione clinica

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La diagnosi precoce della depressione perinatale è un elemento fondamentale per evitare esiti negativi sia per la madre che per il neonato. Identificare tempestivamente i sintomi depressivi o ansiosi consente di intervenire prima che la condizione si aggravi e abbia gravi ripercussioni sul legame madre-figlio e sulle dinamiche familiari. A tal fine, è indispensabile utilizzare strumenti di screening convalidati, effettuare un'adeguata esplorazione dell'ambiente psicosociale e saper formulare domande cliniche chiave.

Uso della Scala di Edimburgo e di altri strumenti di screening

Uno degli strumenti più utili e ampiamente convalidati per l'individuazione della depressione perinatale è la Scala di Depressione Postnatale di Edimburgo (EPDS).

Questo strumento auto-somministrato consiste in 10 semplici domande che valutano i sintomi emotivi e di ansia durante la gravidanza e il puerperio. Il suo utilizzo è raccomandato nei controlli prenatali e pediatrici durante il primo anno di vita del bambino.

Un punteggio superiore a 10 nell'EPDS indica un rischio significativo di depressione e deve allertare il professionista sanitario affinché effettui una valutazione più approfondita. La domanda 10, relativa ai pensieri autolesionistici, costituisce un criterio di rinvio immediato alla salute mentale.

Inoltre, le domande 3 e 5 sono state associate all'ansia comorbida. Questo tipo di screening consente di individuare casi che spesso non vengono verbalizzati per vergogna, stigma o paura di essere giudicate “cattive madri”.

Valutazione dell'ambiente familiare, dei precedenti personali e del sostegno sociale

Una valutazione clinica completa deve considerare anche la storia personale e l'ambiente psicosociale della paziente.

È fondamentale indagare su precedenti disturbi affettivi, tentativi di suicidio, consumo di sostanze psicoattive ed esperienze traumatiche come violenza domestica, abusi sessuali o perdite gestazionali.

È inoltre necessario valutare se ci sono state complicazioni ostetriche, trattamenti per la fertilità o parti traumatici. Il livello di sostegno sociale è un altro aspetto fondamentale. La mancanza di una rete di sostegno (famiglia, partner, amici), l'isolamento o il sovraccarico di responsabilità senza un aiuto esterno aumentano il rischio di depressione.

Chiedere con chi vive la paziente, se riceve aiuto nella cura del bambino e com'è il suo rapporto con il partner permette di valutare il livello di sostegno emotivo e pratico di cui dispone.

È particolarmente utile osservare il rapporto madre-bambino: una madre eccessivamente ansiosa, apatica o angosciata nel legame con il figlio può manifestare sintomi depressivi anche senza verbalizzarli direttamente.

In molti casi, i primi segnali emergono durante la visita pediatrica, quando la madre consulta ripetutamente il medico per sintomi minori del bambino, esprimendo in realtà la propria angoscia non riconosciuta.

Domande chiave per la diagnosi clinica

Durante il colloquio, porre domande aperte e non stigmatizzanti permette alla donna di sentirsi sicura nel par


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