Trascrizione Casi clinici e approcci specifici
L'approccio alla depressione perinatale non può prescindere dal contesto emotivo, biografico e sociale di ogni donna. Alcuni casi clinici complessi, come le perdite gestazionali recenti, i lutti perinatali o la gravidanza adolescenziale, richiedono un intervento sensibile, interdisciplinare e adattato alle particolarità di ogni situazione.
Gestione di casi complessi
Uno degli scenari più delicati è il lutto perinatale, come nei casi di donne che perdono il loro bambino in fasi avanzate della gravidanza o durante il parto.
Queste donne sono ad altissimo rischio di sviluppare depressione perinatale. L'impatto emotivo è profondo, poiché non solo devono affrontare la perdita di un figlio, ma anche il crollo di un progetto di vita. Il lutto perinatale implica un lutto anticipato per il futuro, il che lo rende uno dei lutti più difficili da elaborare.
In questi casi, la psicoterapia, individuale o in gruppi di sostegno, diventa il pilastro centrale del trattamento. In molti paesi esistono fondazioni specializzate che affrontano questo tipo di lutto e offrono spazi di sostegno professionale e tra pari.
Nelle adolescenti incinte si verifica un incrocio critico tra due momenti vitali di grande vulnerabilità: il passaggio all'età adulta e l'adattamento alla maternità. Queste giovani donne devono affrontare perdite personali, rinunce sociali e spesso il rifiuto della famiglia.
L'approccio deve includere un accompagnamento psicoterapeutico continuo, un follow-up psichiatrico in caso di sintomi depressivi gravi e un lavoro familiare che favorisca il sostegno affettivo e il reinserimento dell'adolescente come madre nel suo ambiente.
Rischio di psicosi post-partum: identificazione, gestione e prevenzione
La psicosi post-partum, sebbene rara (1-2 casi su mille), costituisce un'emergenza psichiatrica. Di solito compare tra la seconda e la quarta settimana dopo il parto ed è caratterizzata da idee deliranti, allucinazioni, disorganizzazione del pensiero e sintomi affettivi estremi.
È fortemente associata al disturbo affettivo bipolare e a precedenti personali o familiari di psicosi. È fondamentale distinguere tra pensieri ossessivi egodistonic — frequenti nei quadri depressivi — e sintomi psicotici.
Mentre una madre con pensieri intrusivi può angosciarsi all'idea di fare del male al proprio bambino (ma riconosce che tale idea è inaccettabile), una madre con psicosi può non avere alcun senso critico nei confronti delle proprie idee, convinta che siano reali.
La gestione comprende il ricovero in reparti specializzati, l'uso di antipsicotici sicuri per il post-parto e, se necessario, la sospensione temporanea dell'allattamento. È inoltre fondamentale lavorare con la rete familiare, soprattutto se c'è rischio di suicidio o di danni al neonato.
Raccomandazioni pratiche per gli operatori sanitari
Chiedere sempre. Molte donne non verbalizzano i propr
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