Trascrizione Gestione dei conflitti: il modello a 3 posizioni
L'origine del conflitto
Il conflitto interpersonale nasce quasi sempre da uno scontro di prospettive.
Ogni persona è ancorata al proprio punto di vista, convinta della propria correttezza, ed è incapace (o non vuole) comprendere la prospettiva dell'altro.
L'emozione prende il sopravvento sulla situazione, l'ascolto si spegne e la comunicazione si interrompe.
La risoluzione del conflitto, quindi, non consiste nel "vincere" la discussione, ma nell'abilità di muoversi con flessibilità tra diversi punti di vista.
La prima posizione (Io)
Questa è la nostra prospettiva, la nostra visione soggettiva della situazione, con i nostri pensieri, sentimenti e bisogni.
Essere ancorati esclusivamente a questa posizione è una ricetta per il conflitto, poiché vediamo solo la nostra parte della storia.
La seconda posizione (Tu)
Il primo passo per risolvere un conflitto è fare lo sforzo consapevole di passare alla seconda posizione.
Ciò implica "mettersi nei panni dell'altra persona".
Implica cercare, il più fedelmente possibile, di vedere la situazione dalla sua prospettiva.
Cosa sta pensando quella persona? Cosa sta provando? Quali sono i suoi bisogni o le sue paure? Questo atto di assunzione di prospettiva è profondamente empatico e spesso è sufficiente a sciogliere gran parte della tensione.
Non si tratta di essere d'accordo, ma di comprendere.
La terza posizione (l'osservatore)
A volte, anche dopo aver cercato di vedere la prospettiva dell'altra persona, siamo ancora intrappolati nell'emozione.
In questi casi, è utile passare a una terza posizione: quella dell'osservatore neutrale.
Immagina di essere uno spe
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