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Conosci le tecniche dei molestatori digitali

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Trascrizione Conosci le tecniche dei molestatori digitali


Tecniche basate sull'anonimato e l'usurpazione

L'arma principale del molestatore digitale è l'anonimato o, meglio, la sensazione di impunità che esso gli conferisce. L'aggressore raramente attacca dal suo profilo personale principale.

Una tecnica comune è la creazione di profili falsi (fake profiles), spesso chiamati "account di odio".

Il molestatore crea un account su Instagram o TikTok con un nome utente generico o uno destinato a umiliare la vittima (ad esempio "elrarito_del_aula") e lo utilizza per pubblicare commenti offensivi, foto manipolate o per diffondere voci.

Una tecnica più avanzata è l'usurpazione di identità (impersonation).

L'aggressore può ottenere l'accesso all'account reale della vittima (perché ha indovinato la sua password debole o l'ha ottenuta tramite phishing) e lo utilizza per pubblicare contenuti inappropriati a suo nome, insultare i suoi amici o sostituire la sua foto del profilo con un'immagine umiliante.

L'obiettivo è quello di distruggere la reputazione della vittima utilizzando la sua stessa identità digitale.

Tecniche di manipolazione sociale e di gruppo

Il molestatore digitale è un abile manipolatore delle dinamiche di gruppo. Raramente agisce da solo; ha bisogno di un pubblico e di rinforzi.

Una tecnica chiave è il bombardamento di gruppo (mobbing digitale). L'aggressore principale incita altri (i suoi "aiutanti") a unirsi all'attacco.

Questo si vede nei gruppi WhatsApp dove la vittima viene aggiunta solo per essere insultata collettivamente e poi eliminata, o nei post su Instagram dove l'aggressore tagga i suoi amici affinché si uniscano alle prese in giro nei commenti.

Un'altra tecnica è l'esclusione deliberata. L'aggressore crea un gruppo parallelo (ad esempio "Classe 5B SENZA [vittima]") e si assicura che la vittima lo sappia.

Usano quello spazio per condividere screenshot dei post della vittima, prenderla in giro alle sue spalle e pianificare l'esclusione nel mondo reale, assicurandosi che l'isolamento sia totale, sia online che offline.

Tecniche basate sulla raccolta e l'esposizione dei dati

Il bullo digitale agisce come un detective malintenzionato. Una tecnica comune è il doxing (anche se nei minori è meno frequente, ne esiste una versione leggera).

L'aggressore raccoglie informazioni personali che la vittima ha reso pubbliche su Internet (vecchie foto, commenti imbarazzanti, dati scolastici) e le raccoglie in un unico posto per umiliarla, dimostrando di "sapere tutto" su di lei e generando paura.

Una tecnica più specifica è l'outing (fare coming out), che consiste nel rivelare informazioni private e sensibili sulla vittima senza il suo consenso.

Può trattarsi della rivelazione del suo orientamento sessuale, di un segreto di famiglia o di un problema medico.

Il molestatore usa queste informazioni private come arma per distruggere la fiducia e la posizione sociale della vittima.

Riepilogo

I molestatori digitali sfruttano l'anonimato creando profili falsi per insultare senza essere scoperti. Una tecnica più grave è l'usurpazione di identità, in cui accedono all'account della vittima

Manipolano il gruppo attraverso il "mobbing digitale", incitando altri a unirsi all'attacco. Usano anche l'esclusione deliberata, creando gruppi paralleli (ad esempio su WhatsApp) per isolare la vittima

Un'altra tecnica consiste nel raccogliere informazioni private o vecchie foto della vittima per umiliarla. L'"outing" è la forma più grave, che consiste nel rivelare segreti sensibili come l'orientamento sessuale senza permesso


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