Il metodo kiva e altri programmi di prevenzione del bullismo scolastico - bullismo scolastico

Durante decenni, la lotta contro il bullismo scolastico si è concentrata sul punire l'aggressore e proteggere la vittima. Tuttavia, le statistiche non miglioravano significativamente. Perché? Perché si ignorava il contesto sociale. All'inizio degli anni 2000, la Finlandia rivoluzionò l'approccio mondiale con il metodo KiVa, dimostrando che la chiave non è nei protagonisti del conflitto, ma nel pubblico. In questo articolo analizziamo i programmi di prevenzione di maggior successo e come implementarli nel tuo centro educativo.

Cos'è il Metodo KiVa?

KiVa è l'acronimo di "Kiusaamista Vastaan" (contro il bullismo scolastico). Sviluppato dall'Università di Turku (Finlandia), si basa sul cambiare le norme del gruppo. La sua premessa è semplice: il bullismo è un fenomeno di gruppo motivato dalla ricerca di status sociale. Se il gruppo smette di ricompensare l'aggressore con attenzione e risate, il bullismo perde la sua funzione e si arresta.

I 3 Pilastri della Prevenzione KiVa

Il programma non agisce solo quando c'è un problema, lavora tutto l'anno su tre livelli:

• Azioni Universali:Prevenzione per tutti: Vengono impartite lezioni specifiche (20 ore all'anno) dove gli alunni imparano a riconoscere il bullismo, praticano l'empatia e svolgono esercizi di ruolo per sapere cosa fare se sono testimoni. L'obiettivo è creare una cultura della "non tolleranza".
• Azioni Specifiche:Intervento focalizzato: Quando viene rilevato un caso, un team formato della scuola interviene con un protocollo rigoroso. Non si cerca di umiliare l'aggressore, ma di confrontarlo con il suo comportamento e cercare un impegno al cambiamento, mentre si fornisce supporto visibile alla vittima.
• Monitoraggio Costante:Dati reali: La scuola effettua indagini anonime periodiche tra gli studenti per misurare il clima scolastico. Questo permette di individuare "punti caldi" e valutare se le misure funzionano.

Altri Modelli di Prevenzione Efficaci

Oltre a KiVa, nel nostro corso esploriamo altre metodologie che stanno dando risultati in Spagna e in America Latina:

Il Programma TEI (Tutoría Entre Iguales)

È un modello spagnolo di grande successo. Si basa sulla "tutorizzazione emotiva" tra studenti di età diverse.

Funzionamento: Gli studenti dei corsi superiori (es. 3º di ESO) diventano tutor degli studenti appena arrivati (1º di ESO). Se lo studente più giovane ha un problema o ha paura, si rivolge al suo tutor più grande, non all'insegnante. Questo rompe la legge del silenzio, poiché è più facile raccontarlo a un pari che a un adulto.

Il Club dei Coraggiosi

Basato sul Modello Dialogico di Prevenzione dei Conflitti. Trasforma il concetto di "spione" in "coraggioso".

La Chiave: Si lavora per togliere l'attrattiva al profilo dell'aggressore (che tende a essere visto come forte o figo) e darla a chi difende la vittima. Nelle assemblee di classe si rafforza pubblicamente chi ha protetto un compagno, creando un nuovo modello di successo sociale basato sulla solidarietà.

Strategie di Prevenzione in Aula

Non è necessario importare un metodo finlandese completo per cominciare a prevenire già da oggi. Gli insegnanti possono applicare:

• Mappe di Empatia: Attività in cui gli studenti devono descrivere come si sente un personaggio di una storia che viene escluso.
• Cassetta della Convivenza: Una cassetta fisica o virtuale dove gli studenti possono lasciare note anonime segnalando situazioni preoccupanti.
• Vigilanza Attiva nei Cortili: Le ricreazioni sono la "zona zero" del bullismo. La prevenzione implica che gli insegnanti non solo "siano" nel cortile, ma che osservino le dinamiche, intervengano in giochi che escludono e individuino alunni solitari.

La prevenzione non è un intervento di un'ora una volta all'anno. È un clima, una cultura e una struttura che dice forte e chiaro: "Qui ci prendiamo cura gli uni degli altri".