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Trascrizione Chi deve aiutare?


La scuola (il fulcro dell'intervento)

Il centro educativo è l'attore principale e imprescindibile nella lotta contro il bullismo scolastico. Non è una responsabilità facoltativa, ma un obbligo legale e morale.

L'aiuto deve provenire da tutti i livelli: il corpo docente (insegnanti e resto del personale) deve essere in prima linea nella individuazione e nell'azione, sorvegliando attivamente i "punti caldi" (cortili, corridoi, bagni, mensa) e applicando la politica della "tolleranza zero" in classe.

Non devono minimizzare alcun conflitto. La direzione e la presidenza devono garantire che esistano protocolli di intervento chiari, efficaci e noti a tutti.

Sono responsabili dell'applicazione delle misure disciplinari ed educative nei confronti dell'aggressore, della garanzia della protezione immediata della vittima e del coordinamento della risposta.

Il dipartimento di orientamento (psicologi, pedagogisti) è fondamentale per elaborare programmi di prevenzione, formare il corpo docente e gestire i casi più complessi, lavorando con la vittima, l'aggressore e il gruppo di osservatori.

La famiglia (il sostegno fondamentale)

La famiglia è alla base della sicurezza emotiva del bambino e ha un duplice ruolo: preventivo e di intervento.

Come abbiamo visto, le famiglie delle vittime devono fornire un rifugio sicuro, ascoltare, credere e agire come principali difensori del proprio figlio nei confronti della scuola.

Il loro ruolo è fondamentale per ricostruire l'autostima del minore.

Le famiglie degli aggressori hanno il difficile compito di accettare la realtà, stabilire limiti chiari e lavorare sulle cause profonde di tale comportamento violento, insegnando empatia e riparazione.

Infine, le famiglie degli osservatori hanno la responsabilità di educare i propri figli a non essere complici passivi, incoraggiandoli a diventare difensori e a informare gli adulti quando assistono a un'ingiustizia.

La comunità scolastica funziona solo se le famiglie remano nella stessa direzione della scuola.

I compagni e l'amministrazione

Il bullismo è un problema di gruppo e, quindi, il gruppo dei pari (gli osservatori) è una parte fondamentale della soluzione. Sono loro che hanno il potere reale di cambiare le dinamiche sociali della classe.

La scuola deve attuare programmi che promuovano il "cyber-coraggio" o la difesa attiva, come gli "studenti aiutanti" o i "circoli di sostegno", che insegnano agli studenti a intervenire in modo sicuro ed efficace.

Quando il gruppo smette di ridere alle battute dell'aggressore e sostiene la vittima, il bullismo perde la sua ragion d'essere.

Infine, la pubblica amministrazione (assessorati all'istruzione, ispettorato scolastico) deve aiutare fornendo risorse.

Devono offrire una formazione continua e di qualità al corpo docente, finanziare programmi di prevenzione efficaci, garantire che il rapporto tra consulenti e studenti sia adeguato e agire come ultima istanza di supervisione e controllo, assicurando che le scuole rispettino la legge e attivino i protocolli quando necessario.

Sintesi

La scuola è l'attore principale. Gli insegnanti devono individuare e supervisionare, e la direzione deve applicare i protocolli di protezione alla vittima e le misure educative all'aggressore.

La famiglia è il supporto emotivo. La famiglia della vittima deve difenderla e ripristinare la sua autostima, mentre quella dell'aggressore deve correggere il comportamento e insegnare l'empatia.

I compagni (osservatori) devono essere formati per diventare difensori attivi. L'amministrazione pubblica deve fornire risorse, formazione al corpo docente e supervisionare il rispetto dei protocolli.


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