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Su altri componenti - alimentazione
Oltre a proteine, grassi, carboidrati, vitamine e minerali, gli alimenti sono composti da migliaia di componenti naturali che, pur non svolgendo di per sé funzioni vitali, se considerati in relazione ai componenti di base, producono diversi effetti positivi sull'organismo.
D'altra parte, gli alimenti che consumiamo possono contenere un'acquisizione intenzionale di sostanze (per scopi specifici), ma anche sostanze o elementi incorporati accidentalmente durante la lavorazione industriale, che si tratti di produzione, stoccaggio o trasporto.
Tutti i componenti non vitali rientrano nella seguente classificazione:
Naturali: è noto che una dieta mista contiene potenzialmente tra 60.000 e 100.000 componenti diversi. Questi componenti, pur non risolvendo ciò che fanno i nutrienti, contribuiscono come sostanze fisiologicamente attive in grado di creare una barriera allo stress ossidativo e alla diffusione di agenti cancerogeni.
Sostanze biologicamente attive: componenti alimentari che influenzano l'attività cellulare e i meccanismi fisiologici che conferiscono benefici alla salute. Si trovano in alimenti di origine sia animale che vegetale.
Sostanze biologicamente attive di origine animale: le sostanze biologicamente attive di origine animale comprendono:
Sostanze bioattive di origine vegetale: la grande maggioranza delle sostanze bioattive conosciute è di origine vegetale. Le piante sintetizzano un'ampia gamma di sostanze fitochimiche, che sono state classificate come biologicamente attive. Questi componenti svolgono ruoli specifici nella strutturazione, nello sviluppo e nella sopravvivenza della pianta e le conferiscono varie proprietà come il colore, l'aroma, la consistenza, il gusto e il sapore, tra le altre.
I benefici che le sostanze biologicamente attive apportano all'organismo:
Si identificano due gruppi principali:
Gliadditivi alimentari sono sostanze aggiunte agli alimenti per trasformarne il gusto, la consistenza, l'odore o il colore e renderli più attraenti dal punto di vista commerciale. In altri casi si tratta di sostanze acquistate per ottimizzare la produzione o la conservazione.
In vigore dal 1990, la Direttiva 89/0107/CEE ha regolamentato a livello europeo tutti gli additivi alimentari consentiti e le rispettive condizioni d'uso. L'obiettivo era ed è tuttora quello di proteggere i consumatori e garantire la circolazione dei prodotti alimentari in Europa. Unione (Unione Europea). Inoltre, la direttiva stabilisce che solo le sostanze incluse nell'elenco specificato possono essere utilizzate come additivi alimentari e, in caso di utilizzo, devono essere pienamente rispettate le condizioni d'uso specificate. Esempi: conservanti, emulsionanti, edulcoranti, lieviti.
Etichettatura degli alimenti con additivi: gli additivi devono essere obbligatoriamente descritti nella sezione ingredienti della confezione. L'elenco degli additivi ha una struttura specifica, che inizia sempre con la lettera "e" seguita da tre o quattro numeri aggiuntivi. Si tratta di un codice identificativo.
Esempi:
Contaminanti: Sostanze che non vengono aggiunte intenzionalmente agli alimenti, quindi sono additivi accidentali. Si trovano negli alimenti in seguito a produzione, lavorazione, preparazione, manipolazione, imballaggio, trasporto o conservazione.
Possibili fonti di contaminazione:
Misure per ridurre i rischi associati al consumo di alimenti contenenti sostanze pericolose: