INSERIRE

REGISTRARSI
Ricercatore

Miti e realtà sulla violenza di genere

Seleziona la lingua :

Devi consentire i cookie di Vimeo per poter visualizzare il video.

Sblocca il corso completo e ottieni la certificazione!

Stai visualizzando il contenuto gratuito. Sblocca il corso completo per ottenere certificato, esami e materiale scaricabile.

*Con l’acquisto del corso ti regaliamo due corsi a tua scelta*

*Scopri la migliore offerta del web*

Trascrizione Miti e realtà sulla violenza di genere


La realtà statistica e l'approccio di genere

Sebbene sia vero che esistono uomini che subiscono violenza in ambito familiare, le statistiche e la realtà sociale costringono a concentrarsi sulla violenza contro le donne.

Per ogni uomo vittima di violenza domestica, ci sono almeno 14 donne vittime.

In paesi come la Spagna, le cifre ufficiali delle donne iscritte nei registri della violenza di genere superano le decine di migliaia, senza contare l'enorme "cifra nera" di quelle che non denunciano.

La violenza contro le donne è un problema strutturale e diffuso, fondato su una disuguaglianza storica e sociale che richiede un'analisi specifica e differenziata.

L'obiettivo di questo approccio non è negare altre forme di violenza, ma affrontare un flagello sociale che mira a garantire la parità dei diritti e consentire alle donne di vivere senza paura.

Sfatare il mito del masochismo e della permanenza

Uno dei miti più dannosi è la convinzione che le donne rimangano in relazioni abusive perché "gli piace" o "non stanno poi così male". Questo stigma del masochismo femminile è falso.

La realtà è che la vittima non abbandona la relazione a causa della "mancata percezione" della violenza.

Trattandosi di un maltrattamento sottile, tenue e invisibile, la donna non è consapevole della trappola in cui è immersa.

Inoltre, fattori come l'impotenza appresa, la dipendenza economica e la paura paralizzante giocano un ruolo determinante, non il piacere della sofferenza.

Falle sul profilo dell'aggressore

Esistono numerosi miti che giustificano l'aggressore e perpetuano la violenza. Uno dei più diffusi è che i maltrattatori sono malati di mente o pazzi.

Gli studi dimostrano che la patologia mentale è molto bassa in questo gruppo (tra il 5% e il 7%); la maggior parte sono persone pienamente consapevoli delle proprie azioni.

Un altro mito comune è quello di incolpare l'alcol o le droghe: queste sostanze agiscono come disinibitori e possono essere usate come scusa, ma non sono mai la causa principale del comportamento violento.

Infine, si tende a credere che aver subito abusi durante l'infanzia trasformi automaticamente un uomo in un maltrattatore, ma le statistiche indicano che oltre il 50% di coloro che hanno subito violenza infantile non ripetono questi modelli, dimostrando che la violenza è una scelta, non un destino inevitabile.

Sintesi

Sebbene esistano uomini maltrattati, le statistiche dimostrano che la violenza contro le donne è un problema strutturale di massa, fondato su una disuguaglianza storica che richiede un approccio specifico e differenziato.

Il mito del masochismo femminile è falso; le vittime non rimangono per piacere, ma per l'invisibilità del maltrattamento sottile, l'impotenza appresa, la paura e la dipendenza economica che le paralizzano.

Non è vero nemmeno che gli aggressori siano malati di mente o agiscano sotto l'effetto dell'alcol; la maggior parte di loro è pienamente consapevole e sceglie di esercitare la violenza, che non è un destino inevitabile dovuto a traumi infantili.


miti e realta sulla violenza di genere

Pubblicazioni recenti di violenza psicologia

Ci sono errori o miglioramenti?

Dov'è l'errore?

Cosa c'è che non va?