Trascrizione Il paradosso della scelta: come la semplificazione aumenta il benessere
L'abbondanza estenuante: vivere in un mondo di infinite possibilità
Viviamo in un'era di scelte senza precedenti.
Dal reparto cereali del supermercato, con le sue dozzine di varietà, alle infinite possibilità di carriera professionale, siamo costantemente bombardati dalla necessità di scegliere.
La logica convenzionale ci dice che più opzioni equivalgono a più libertà e, quindi, a più benessere.
Tuttavia, lo psicologo Barry Schwartz ha coniato il termine "paradosso della scelta" per descrivere un fenomeno controintuitivo: un eccesso di opzioni, lungi dal liberarci, spesso ci porta alla paralisi, all'ansia e all'insoddisfazione.
Il carico mentale di dover valutare un numero schiacciante di alternative può essere così estenuante da impedirci di prendere una decisione o, se la prendiamo, ci lascia con il persistente dubbio di aver scelto correttamente.
Questa abbondanza, che dovrebbe essere una benedizione, diventa una fonte di stress.
Due stili decisionali: massimizzatori vs. soddisfacenti
Per capire perché la scelta può essere problematica, è utile distinguere tra due stili di decisione.
I "massimizzatori" sono individui che si sforzano di prendere la decisione migliore possibile in ogni situazione.
Prima di scegliere, hanno bisogno di ricercare e valutare in modo esaustivo tutte le alternative disponibili, spinti dalla paura di perdere un'opzione migliore. Il loro obiettivo è l'ottimizzazione totale.
D'altra parte, i "soddisfacenti" (dall'inglese satisficers, un mix di "soddisfare" e "sufficiente") operano in modo diverso.
In primo luogo, identificano i loro criteri essenziali e la loro soglia di "sufficientemente buono".
Quindi, esplorano le opzioni solo fino a quando non ne trovano una che soddisfi tali criteri, momento in cui prendono la loro decisione senza bisogno di continuare a cercare la perfezione.
Non cercano l'opzione migliore in assoluto, ma un'opzione che funzioni in modo soddisfacente per loro.
L'evidenza sperimentale: perché meno opzioni portano a una maggiore soddisfazione
Un famoso esperimento con le marmellate illustra perfettamente il paradosso della scelta. In un supermercato, i ricercatori hanno allestito un banco di degustazione.
In alcuni momenti offrivano una selezione di 24 tipi diversi di marmellata. In altri, riducevano l'offerta a soli 6 tipi. I risultati furono sorprendenti.
Sebbene lo stand con 24 marmellate attirasse più curiosi, quello con solo 6 generava vendite dieci volte superiori.
Le persone che si sono trovate di fronte a un numero schiacciante di opzioni si sono sentite paralizzate e indecise, e la maggior parte di loro se n'è andata senza acquistare nulla.
Coloro che si sono trovati di fronte a una selezione più gestibile hanno trovato più facile prendere una decisione e, presumibilmente, si sono sentiti più soddisfatti della loro scelta.
Questo studio dimostra che, sebbene l'idea di avere molte opzioni ci attragga, in pratica un eccesso di esse può rendere difficile l'azione e aumentare il rimpianto successivo per le alternative non scelte.
La semplificazione come strategia deliberata per il benessere
Il legame tra lo stile decisionale e la felicità è diretto.
Numerosi studi hanno dimostrato che i massimizzatori tendono ad essere meno felici, più inclini al rimpianto e alla depressione rispetto ai soddisfacenti.
La costante pressione di prendere la decisione "perfetta" è un carico mentale estenuante che toglie gioia al processo e al risultato.
La lezione pratica per il nostro benessere è chiara: dobbiamo adottare consapevolmente una mentalità "soddisfacente" e semplificare la nostra vita.
il paradosso della scelta come la semplificazione aumenta il benessere