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Cura di sé e pulizia energetica del terapeuta

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Trascrizione Cura di sé e pulizia energetica del terapeuta


Identificazione della sintomatologia somatica e cognitiva

L'impatto del trauma vicario non si limita alla sfera emotiva, ma colonizza il corpo e la cognizione del terapeuta.

A livello somatico, il professionista può sperimentare uno stato di iperattivazione fisiologica simile a quello dei suoi pazienti, che si manifesta con disturbi del sonno, incubi ricorrenti con temi di persecuzione o violenza e una stanchezza cronica che non si allevia con il riposo ordinario.

A livello comportamentale, possono verificarsi cambiamenti nell'appetito o irrequietezza motoria. A livello cognitivo, si verifica un'intrusione del trauma nella vita privata.

Il terapeuta può soffrire di pensieri ossessivi sulla sicurezza dei propri familiari, sviluppando un'ipervigilanza ingiustificata, come controllare compulsivamente che le porte siano chiuse.

Si osserva una frammentazione della capacità di concentrazione e un'alterazione degli schemi cognitivi di base sulla sicurezza e la fiducia nel mondo, che porta a una disconnessione sociale o apatia verso attività che prima generavano piacere.

Tecniche di decompressione ("debunking") e supervisione

Per mitigare questi effetti, è obbligatorio stabilire protocolli di scarico o "debunking".

Ciò implica non solo una supervisione clinica formale, ma anche la creazione di una rete di sostegno tra pari in cui sia possibile verbalizzare le emozioni e le reazioni controtransferali senza timore di essere giudicati professionalmente.

L'isolamento è terreno fertile per il trauma secondario; pertanto, la comunione con altri professionisti che comprendono il peso del "segreto professionale" è fondamentale.

Questa pratica funge da valvola di sfogo per la pressione psichica accumulata.

Condividendo il peso, si convalida la realtà dell'impatto traumatico e si previene la distorsione della realtà interna del terapeuta.

È un processo di igiene mentale equivalente alla sterilizzazione degli strumenti chirurgici: necessario per evitare l'infezione incrociata tra la psiche del terapeuta e quella del paziente nelle sessioni future.

Pratiche di igiene energetica e regolazione fisiologica

Oltre alla supervisione verbale, sono necessari interventi fisici per "pulire" il sistema nervoso.

Si raccomanda l'integrazione di discipline che uniscono mente e corpo, come lo yoga o il tai chi, per liberare la tensione somatica residua.

Inoltre, esistono tecniche di idroterapia applicate alla regolazione emotiva, come l'uso di docce fredde.

Questa tecnica, basata sulla risposta fisiologica allo shock termico, suggerisce di esporre il corpo all'acqua fredda per brevi intervalli (5-10 secondi) alla fine della giornata lavorativa.

L'intenso stimolo del freddo su aree chiave (testa, collo, plesso solare) agisce come un "riavvio" del sistema nervoso autonomo, aiutando a dissipare la ruminazione mentale e il carico energetico assorbito durante le sessioni cliniche.

Proprio come gli antichi rituali di purificazione dopo essere entrati in contatto con la malattia o la morte, queste pratiche moderne cercano di ripristinare l'omeostasi del guaritore, garantendone la longevità e l'efficacia professionale.

Sommario

Il trauma vicario colonizza il corpo e la mente, manifestandosi somaticamente in disturbi del sonno, affaticamento cronico e incubi ricorrenti. A livello cognitivo, genera pensieri ossessivi sulla sicurezza familiare e un'ipervigilanza ingiustificata, alterando la fiducia di base e provocando disconnessione sociale.

È obbligatorio stabilire protocolli di scarico e supervisione clinica per verbalizzare le emozioni ed evitare l'isolamento professionale. Condividere il carico con una rete di pari convalida l'impatto traumatico, agendo come un'igiene mentale necessaria per prevenire l'infezione psichica incrociata.

Sono necessari interventi fisici come yoga, tai chi o idroterapia con acqua fredda per pulire e regolare il sistema nervoso. Queste pratiche liberano la tensione somatica residua e agiscono come un riavvio fisiologico, ripristinando l'omeostasi del guaritore dopo le sessioni.


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