Trascrizione Il fattore circostanza: ruoli, credenze e norme sociali
Le circostanze come insieme di fattori psicosociali
Il terzo e più complesso elemento del contesto sono le circostanze.
A differenza del tempo e dello spazio, che sono più tangibili, le circostanze si riferiscono all'insieme dei fattori psico-socio-demografici che circondano un'interazione e le conferiscono un significato particolare.
Questo profilo include lo stato d'animo degli interlocutori, le loro convinzioni, le loro credenze, il loro livello di istruzione e il modo in cui assumono la loro appartenenza a un gruppo.
Sono le condizioni intangibili che rispondono alle domande chiave "cosa, come, quanto e perché" si sta comunicando.
Ignorare questi fattori è come cercare di interpretare un'opera teatrale conoscendo il copione ma senza sapere nulla dei personaggi o delle loro motivazioni.
Il ruolo che svolgiamo: insegnante, genitore, dirigente, cliente
Una delle circostanze che più influenzano il nostro modo di comunicare è il ruolo o l'occupazione che ricopriamo in un dato momento.
Non comunichiamo allo stesso modo in tutti gli aspetti della nostra vita; adattiamo il nostro linguaggio, il tono e la formalità a seconda del "ruolo" che ricopriamo.
La comunicazione di un insegnante con uno studente è intrinsecamente diversa da quella di un dirigente in una trattativa o di un genitore con suo figlio.
Ogni ruolo sociale comporta una serie di aspettative e di regole non scritte che dettano il modo appropriato di interagire.
Essere un comunicatore competente implica avere la flessibilità di cambiare registro e adattare lo stile al ruolo richiesto dalla circostanza.
Il peso delle usanze, delle tradizioni e delle norme morali
La nostra comunicazione è anche profondamente subordinata al reticolo di abitudini, costumi, tradizioni e precetti morali che dominano il nostro ambiente sociale.
Queste norme, spesso implicite, agiscono come un potente regolatore di ciò che è considerato un comportamento comunicativo accettabile o inaccettabile.
Ciò che in una cultura è un segno di rispetto (come evitare il contatto visivo diretto), in un'altra può essere interpretato come disonestà.
Queste convenzioni sociali, apprese nel corso della nostra vita, definiscono i limiti della nostra espressione e modellano le nostre interazioni in modi che spesso non percepiamo nemmeno consapevolmente.
La nostra percezione del mondo e come influenza ciò che comunichiamo
In definitiva, i ruoli che assumiamo e le norme sociali che interiorizziamo si combinano per formare il filtro più potente di tutti: la nostra percezione del mondo e la nostra nozione di verità.
Le circostanze non solo determinano il modo in cui parliamo, ma modellano fondamentalmente ciò che riteniamo reale, vero e degno di essere comunicato.
Uno scienziato e un credente, ad esempio, possono osservare lo stesso fenomeno naturale ma, a causa delle loro circostanze e dei loro sistemi di credenze, lo comunicheranno e gli daranno un significato in modi radicalmente diversi.
Pertanto, un comunicatore eccezionale non solo è consapevole del proprio filtro circostanziale, ma si sforza anche di comprendere e rispettare quello dell'altro.
Sommario
Le circostanze sono l'insieme dei fattori psicosociali che circondano un'interazione, come lo stato d'animo, le convinzioni o il livello di istruzione. Sono le condizioni intangibili che danno un significato particolare alla comunicazione.
Una delle circostanze più influenti è il ruolo che ricopriamo: insegnante, genitore, dirigente o cliente. Adattiamo il nostro linguaggio, il tono e la formalità in base al "cappello" che indossiamo in un dato momento, il che richiede flessibilità.
La nostra comunicazione è anche soggetta alle usanze, alle tradizioni e ai precetti morali del contesto sociale. Queste norme, spesso implicite, agiscono come un potente e regolatore di ciò che è considerato un comportamento comunicativo accettabile o inaccettabile.
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