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Linguaggio abusivo: negging e umorismo tossico

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Trascrizione Linguaggio abusivo: negging e umorismo tossico


Negging: l'insulto mascherato da complimento

Il negging (derivato da "negative feedback") è una tecnica di manipolazione sottile progettata per minare l'autostima della vittima sotto le spoglie di un commento costruttivo, un'osservazione innocente o un complimento.

Frasi come "sei troppo intelligente per essere una donna", "stai bene con quel vestito, nasconde bene i tuoi chili di troppo" o "mi piace che non ti importi cosa pensano gli altri del tuo disordine" non sono complimenti, ma insulti codificati destinati a generare insicurezza.

L'obiettivo psicologico è quello di abbassare lo status della vittima in modo che cerchi costantemente l'approvazione dell'aggressore, sentendo di dover fare di più per essere "all'altezza".

La perversità del negging risiede nella sua plausibile negazione: mascherandolo da "complimento" o consiglio, l'aggressore si protegge dalle critiche.

Se la vittima si offende o denuncia l'aggressione, viene immediatamente accusata di non saper accettare un complimento, di essere ingrata o paranoica, mettendola in una posizione di indifesa linguisticamente in cui non può difendersi senza sembrare irrazionale.

Umorismo tossico e il paradosso dello "Schrödinger's Douchebag"

L'umorismo tossico è uno degli strumenti di invalidazione più comuni e socialmente accettati nel repertorio dell'aggressore.

Si ricorre a prese in giro, sarcasmo offensivo o ridicolizzazione pubblica con la scusa universale che "era solo uno scherzo".

In questo scenario opera il fenomeno colloquialmente noto come "Schrödinger's Douchebag": l'aggressore lancia un commento offensivo e decide a posteriori se si trattava di uno scherzo o di un'affermazione seria, basandosi interamente sulla reazione della vittima.

Se la vittima ride o lo tollera, il commento offensivo viene convalidato come verità accettabile; se si arrabbia, piange o protesta, l'aggressore si rifugia nell'umorismo, accusandola di "non avere senso dell'umorismo", di essere amareggiata o "troppo sensibile".

Questa tattica di gaslighting permette all'aggressore di dire le cose più crudeli mantenendo la totale impunità, facendo sentire la vittima in colpa per la propria reazione di dolore e confusa sul vero significato del messaggio.

Sommario

Il negging consiste nel lanciare insulti codificati sotto forma di complimenti o consigli costruttivi. Il suo obiettivo è quello di minare sottilmente l'autostima, facendo sì che la vittima cerchi una costante conferma e si senta inadeguata di fronte all'aggressore.

Questa manipolazione utilizza la negazione plausibile per proteggersi dalle critiche. Se la vittima segnala l'offesa, viene accusata di essere paranoica o ingrata, rimanendo in una situazione di indifesa linguisticamente in cui non può difendersi senza sembrare irrazionale.

L'umorismo tossico e il sarcasmo fungono da strumenti di invalidazione socialmente accettati. L'aggressore decide a posteriori se il suo commento offensivo era uno scherzo basandosi sulla reazione della vittima, incolpandola sempre per il suo dolore.


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