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Vincere il multitasking: l'approccio come chiave dell'efficienza

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Trascrizione Vincere il multitasking: l'approccio come chiave dell'efficienza


Il mito del multitasking: una falsa illusione di produttività

Nella nostra cultura ossessionata dalla produttività, il multitasking è spesso percepito come un'abilità ammirevole, un segno di efficienza e capacità.

Siamo orgogliosi di poter rispondere a un'e-mail mentre partecipiamo a una telefonata o di controllare i social media mentre guardiamo una presentazione.

Tuttavia, la neuroscienza e l'esperienza pratica hanno dimostrato in modo conclusivo che il multitasking è, in larga misura, un mito.

Il nostro cervello non è progettato per elaborare più compiti che richiedono attenzione simultaneamente.

Ciò che facciamo in realtà è spostare rapidamente la nostra attenzione da un compito all'altro, un processo noto come "cambio di contesto" (context switching).

Lungi dal farci risparmiare tempo, questo continuo alternarsi ha un costo cognitivo elevato, riduce la qualità del nostro lavoro, aumenta la probabilità di commettere errori e, in ultima analisi, ci rende più stanchi e meno produttivi.

Un esperimento pratico per dimostrare l'inefficienza del multitasking

Per comprendere in modo tangibile l'inefficienza del multitasking, possiamo fare un semplice esperimento che richiede solo carta, penna e cronometro.

Compito 1 (monotask): nella prima parte, prendete il foglio e svolgete due compiti in sequenza.

Per prima cosa, scrivi la frase: "La concentrazione è la chiave del successo". Poi, nella riga sottostante, scrivi la sequenza di numeri da 1 a 25.

Cronometra il tempo totale impiegato per completare entrambi i compiti, uno dopo l'altro.

Compito 2 (Multitasking): Ora prendi un nuovo foglio di carta. Questa volta dovrai svolgere gli stessi due compiti, ma in modo alternato.

Scrivi la prima lettera della frase ("E"), poi il primo numero ("1"), poi la seconda lettera ("l"), poi il secondo numero ("2") e così via fino a completare sia la frase che la sequenza numerica. Cronometra il tempo che impieghi.

Analisi dei risultati: tempo, sforzo e frustrazione

I risultati di questo esperimento sono invariabilmente rivelatori.

Scoprirai che il Compito 2 (Multitasking) ti ha richiesto molto più tempo rispetto al Compito 1 (Monotasking), spesso il doppio o anche di più. Ma la differenza non risiede solo nel cronometro.

Presta attenzione all'esperienza soggettiva. Il primo compito probabilmente è risultato fluido e senza sforzo.

Il secondo, invece, ti sarà sembrato goffo, avrà richiesto una concentrazione molto maggiore e, molto probabilmente, sarà stato fonte di frustrazione.

Hai dovuto pensare attivamente a ogni passaggio e potresti aver commesso degli errori.

Questo esperimento dimostra in modo pratico il "costo del cambio di contesto".

Ogni volta che il tuo cervello doveva passare dalla scrittura di una lettera alla scrittura di un numero, perdeva un istante di tempo ed energia per riorientarsi, e la somma di tutte queste piccole perdite ha portato a una grande inefficienza.

La conclusione inevitabile: il potere del monotask (single-tasking)

Questo semplice esercizio ci insegna una lezione fondamentale su come funziona il nostro cervello: è ottimizzato per la concentrazione profonda e singola.

Quando dedichiamo tutta la nostra attenzione a un unico compito, entriamo in uno stato di "flusso" in cui lavoriamo in modo più rapido, creativo e con una qualità superiore.

La chiave per una vera efficienza non è imparare a destreggiarsi con più palline, ma avere la disciplina di concentrarsi su una sola pallina alla volta.

Questo approccio, noto come monotask o single-tasking, consiste nello scegliere un compito, lavorarci fino al completamento (o fino a un punto di arresto definito) e solo allora passare al successivo.

Adottando questa pratica, non solo miglioriamo drasticamente la nostra produttività e la qualità dei nostri risultati, ma riduciamo anche lo stress e l'affaticamento mentale, liberando energia per ciò che conta davvero.

Riepilogo

Il multitasking è un mito della produttività. Il nostro cervello non è progettato per elaborare più compiti complessi contemporaneamente; ciò che facciamo è cambiare rapidamente contesto, il che ha un alto costo cognitivo e riduce l'efficienza.

Un semplice esperimento lo dimostra: provate a scrivere una frase e una serie di numeri in modo alternato. Ci metterete molto più tempo e vi sentirete più frustrati che se aveste svolto ogni compito in modo sequenziale, uno dopo l'altro.

La conclusione è che il nostro cervello è ottimizzato per la concentrazione profonda e singola, o monotask. Dedicando tutta la nostra attenzione a una sola cosa alla volta, lavoriamo più velocemente, con maggiore qualità e meno stress.


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