Trascrizione Il potere inaspettato di parlare con gli sconosciuti
La falsa previsione: la paura dell'interazione e il desiderio di solitudine
Nel corso della nostra vita quotidiana, siamo costantemente circondati da estranei: sui mezzi pubblici, in coda al supermercato o in un bar.
Il nostro intuito e le nostre norme sociali spesso ci suggeriscono che la strategia migliore in queste situazioni è quella di rimanere nella nostra bolla, ignorando gli altri e concentrandoci sui nostri telefoni o sui nostri pensieri.
Tendiamo a prevedere che avviare una conversazione con uno sconosciuto sarà un'esperienza imbarazzante, forzata e, in definitiva, spiacevole.
Preferiamo il comfort prevedibile della solitudine a quello che percepiamo come il rischio di un'interazione sociale fallimentare.
Crediamo che il nostro viaggio in treno o la nostra attesa in coda saranno più piacevoli se nessuno ci disturba.
Tuttavia, come dimostra la ricerca, questa previsione è, nella maggior parte dei casi, fondamentalmente errata.
L'esperimento del treno: quando la realtà contraddice l'intuizione
Per mettere alla prova questa convinzione, un gruppo di ricercatori ha condotto un ingegnoso esperimento con i viaggiatori in treno.
I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: al primo è stato chiesto di avviare una conversazione e cercare di entrare in contatto con uno sconosciuto durante il viaggio; al secondo, di sedersi da solo ed evitare l'interazione; al terzo, di viaggiare come avrebbe fatto normalmente.
Alla fine del viaggio, tutti hanno valutato la propria esperienza. I risultati sono stati schiaccianti e contrari all'intuizione popolare.
Il gruppo che era stato istruito a entrare in contatto con uno sconosciuto ha riportato un'esperienza di viaggio significativamente più positiva e piacevole rispetto agli altri due gruppi.
Non solo hanno apprezzato di più il viaggio, ma hanno anche riferito un maggiore livello di felicità generale alla fine dello stesso.
È importante sottolineare che non si sono sentiti meno produttivi di quelli che sono rimasti da soli.
"Snack sociali": piccole dosi di connessione con un grande impatto
Questo esperimento rivela il potere di ciò che alcuni psicologi hanno definito "snack sociali".
Si tratta di interazioni sociali brevi e a basso rischio con persone che non fanno parte della nostra cerchia ristretta.
Non si tratta di stringere amicizie profonde, ma di piccoli momenti di connessione umana che riconoscono la nostra esistenza condivisa.
Questa è un'abitudine che le persone genuinamente felici tendono a praticare in modo naturale.
Si sforzano di interagire con i camerieri, i cassieri o il personale addetto alle pulizie, chiedendo loro i nomi e mostrando un interesse genuino per loro come persone, non solo come fornitori di un servizio.
Questi piccoli gesti di riconoscimento rompono la monotonia della giornata, sia per noi che per l'altra persona, e generano una piccola ma significativa scintilla di positività che può migliorare l'umore di entrambi.
Strategia quotidiana: sfida le tue supposizioni e apri la porta alla connessione
La lezione pratica da trarre da tutto questo è chiara: dobbiamo sfidare i nostri preconcetti sull'interazione con gli estranei.
La prossima volta che ti trovi in una situazione pubblica, invece di rifugiarti immediatamente nel tuo telefono, considera la possibilità di avviare una piccola conversazione.
Puoi fare un complimento, commentare qualcosa sull'ambiente circostante o semplicemente sorridere e salutare.
All'inizio potrebbe sembrare un po' imbarazzante, ma l'ev
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