Trascrizione Il potere distruttivo del giudizio. Il doppio standard
L'abitudine inconscia di giudicare gli altri
Tutti abbiamo un modo molto particolare di giudicare le persone, poiché spesso gestiamo un curioso e dannoso doppio standard nelle nostre vite.
Giudicare gli altri è qualcosa che facciamo molto frequentemente e, il più delle volte, in modo completamente inconscio, quasi per riflesso.
Ci siamo abituati a questo modo di pensare, in parte, a causa di certe mentalità culturali che ci spingono costantemente a guardare, confrontare e formulare giudizi.
Comunemente, quando giudichiamo qualcuno, crediamo di guardarlo dall'alto in basso, come se fosse inferiore a noi o qualcuno che non è abbastanza bravo.
Questa abitudine mentale, sebbene comune, è una fonte costante di conflitti e incomprensioni nelle nostre interazioni, poiché si basa su un metro di misura completamente ingiusto.
Il primo pilastro dello standard: giudicare gli altri dalle loro azioni
Quando si tratta di altre persone, abbiamo una forte tendenza a giudicarle severamente e esclusivamente dalle loro azioni, sia per ciò che hanno fatto che per ciò che non hanno fatto.
Se qualcuno commette un errore, ci insulta o parla male di noi, lo etichettiamo immediatamente come una persona cattiva, senza dargli il beneficio del dubbio.
Non ci fermiamo a pensare alle sue possibili intenzioni; Osserviamo semplicemente l'azione negativa e la usiamo per definire completamente l'identità di quella persona.
Se vediamo che qualcuno non è in grado di fare le cose da solo e dipende dagli altri, lo giudichiamo debole, senza considerare le circostanze che deve affrontare.
Questo lato del doppio standard ci rende giudici implacabili, dove un singolo atto negativo è sufficiente per condannare l'intero carattere di un individuo.
Il secondo pilastro dello standard: giudicare noi stessi in base alle nostre intenzioni
Tuttavia, quando si tratta di giudicare noi stessi, applichiamo una regola completamente diversa, poiché ci valutiamo principalmente in base alla qualità delle nostre intenzioni.
Se siamo noi a commettere un errore o a fare qualcosa di sbagliato, la nostra prima reazione è dire che non era quella la nostra vera intenzione quando agiamo.
Usiamo la purezza delle nostre intenzioni come scusa per assolverci dalla responsabilità delle nostre azioni, concludendo che in fondo non siamo persone cattive.
Ci diciamo che, poiché non avevamo intenzione di fare del male, in realtà non abbiamo fatto nulla di sbagliato, un privilegio che non concediamo mai agli altri.
Questo meccanismo di autoprotezione ci impedisce di vedere i nostri fallimenti in modo oggettivo, mantenendo un'immagine idealizzata di noi stessi che non corrisponde alla realtà.
Le conseguenze di un giudizio sbilanciato
Questo doppio standard è profondamente distruttivo perché ci impedisce di sviluppare una vera empatia verso gli altri, poiché li giudichiamo sempre nel modo più severo possibile.
Allo stesso tempo, ci frena nella nostra crescita personale, perché non ci assumiamo mai la piena responsabilità delle nostre azioni, nascondendoci sempre dietro le nostre presunte buone intenzioni.
Vivere con questo giudizio sbilanciato ci condanna ad avere relazioni superficiali, poiché è impossibile entrare in contatto genuinamente con qualcuno che stiamo giudicando così severamente.
il potere distruttivo del giudizio sul doppio standard