Trascrizione Sfatare il mito: non esistono emozioni [negative]
Nel linguaggio quotidiano e in gran parte della cultura popolare, è comune classificare le emozioni in due grandi categorie: positive e negative.
Tuttavia, dal punto di vista dell'intelligenza emotiva, questa distinzione è problematica e in gran parte imprecisa.
L'etichetta "negativo" porta con sé la connotazione che certe emozioni sono intrinsecamente cattive, indesiderabili e che dovremmo evitarle a tutti i costi.
Questo giudizio di valore è il primo ostacolo a una sana gestione delle emozioni.
Prendiamo ad esempio la paura. Di solito è considerata un'emozione negativa.
Tuttavia, la paura svolge una funzione adattiva cruciale: ci avverte di potenziali pericoli e ci prepara a proteggerci.
Provare paura prima di attraversare una strada trafficata è ciò che ci fa guardare in entrambe le direzioni ed è quindi un'emozione profondamente positiva per la nostra sopravvivenza.
Allo stesso modo, la rabbia può segnalare che è stato violato un confine importante e la tristezza può invitarci all'introspezione e a cercare supporto negli altri.
Per questo motivo, è molto più accurato e utile parlare di emozioni "piacevoli" o "spiacevoli" in base a come le percepiamo nel nostro corpo e nella nostra mente. Ma anche questa distinzione è insufficiente.
Il vero cambio di paradigma sta nello smettere di giudicare le nostre emozioni e iniziare a comprenderne la funzione.
Ogni emozione, per quanto spiacevole, è un messaggero che ci porta informazioni preziose sul nostro rapporto con il mondo.
L'obiettivo non è eliminare le emozioni che non ci piacciono, ma imparare ad ascoltare il loro messaggio e utilizzare tali informazioni per funzionare meglio nella vita.
Questo è il primo passo verso la riconciliazione con il nostro mondo emotivo nel suo complesso.
Riepilogo
Classificare le emozioni come positive o negative è un errore comune. Questa visione impedisce una sana gestione emotiva e crea un rifiuto di emozioni preziose come la paura o la tristezza.
Emozioni come la paura, la rabbia o la tristezza hanno importanti funzioni adattive. Ci proteggono, ci mettono in allerta e incoraggiano la riflessione o la ricerca di supporto, essendo fondamentali per l'equilibrio.
Invece di giudicare le emozioni, dovremmo interpretarle come segnali utili. Comprendere la loro funzione ci permette di migliorare il nostro rapporto con loro e favorisce una vita emotiva più appagante e consapevole.
sfatare il mito che le emozioni negative non esistono