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La comunicazione non verbale: gesti e postura corporea

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Trascrizione La comunicazione non verbale: gesti e postura corporea


Il linguaggio del corpo: oltre le parole

Gran parte di ciò che comunichiamo non proviene dalle nostre parole, ma dal nostro corpo.

La comunicazione non verbale comprende un ampio spettro di segnali che inviamo, spesso inconsciamente, attraverso i nostri gesti, la postura, le espressioni facciali e il contatto visivo.

Questo linguaggio silenzioso è incredibilmente potente, poiché tende a rivelare il nostro vero stato emotivo e le nostre intenzioni, a volte contraddicendo persino ciò che stiamo dicendo verbalmente.

Ad esempio, una persona può affermare di essere tranquilla, ma se il suo corpo è teso e i pugni serrati, il suo linguaggio corporeo comunica un messaggio di stress.

Anche se il destinatario non è addestrato a decodificare questi segnali, percepirà istintivamente che qualcosa non è coerente, generando sfiducia e indebolendo la credibilità del messaggio verbale.

Gesti, postura ed espressioni facciali come canali di significato

Ogni parte del nostro corpo contribuisce al messaggio non verbale.

I gesti delle mani possono enfatizzare un punto, illustrare un concetto o regolare il turno in una conversazione.

Una postura eretta e aperta non solo è associata alla fiducia e alla ricettività, ma ha anche un impatto fisiologico, in quanto può aumentare i livelli di testosterone (associato alla fiducia) e diminuire quelli di cortisolo (associato allo stress).

Al contrario, una postura curva può essere interpretata come insicurezza.

Le espressioni facciali sono un canale particolarmente ricco per comunicare le emozioni; il viso funziona come un "telecomando" che infonde il sentimento appropriato alle nostre parole.

Infine, il contatto visivo gioca un ruolo cruciale: mantenerlo dimostra interesse e onestà, mentre evitarlo può essere percepito come disinteresse o mancanza di fiducia.

Prossemica: l'uso dello spazio personale

La comunicazione non verbale include anche la prossemica, ovvero lo studio di come utilizziamo e percepiamo lo spazio nelle nostre interazioni.

La distanza che manteniamo da un'altra persona comunica il tipo di relazione che abbiamo con lei.

Si distinguono diverse zone: la zona intima, riservata alle relazioni molto strette; la zona personale, per amici e familiari; la zona sociale, per le interazioni con conoscenti o colleghi; e la zona pubblica, per discorsi o presentazioni davanti a un gruppo.

Invadere la zona personale o intima di qualcuno senza il suo consenso può generare grande disagio ed essere percepito come un'aggressione.

Al contrario, mantenere una distanza eccessiva può essere interpretato come freddezza.

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